Un orizzonte da narrare

a cura di Carmine Ciullo*
Potrebbe apparire un controsenso, ma un “Borgo” inizia a vivere solo quando viene narrato, quando riesce, attraverso la voce dei suoi abitanti, e perché no, dei suoi visitatori, a superare l’essenza della realtà per entrare nel regno delle storie, della cronaca, dei versi… Il resto è la quotidianità, l’alternarsi di luoghi comuni, di scene di vita uguali a mille altri posti.
Se una comunità è in grado di mettere in piedi una “iniziativa” che elevi, al rango di sistema, le proprie oggettive originalità, allora la narrazione diventa la “voce” unica, vera e fedele di ogni singolo abitante, ogni singola espressione, ogni singolo evento.
In questa ottica si fa apprezzare, in modo pregevole ed encomiabile, l’idea/progetto della Pro Loco Frigentina:
di dare vita ad una iniziativa editoriale che coinvolge la nostra comunità;
di identificare la nostra originalità su via Limiti.
Di recente ho sentito un visitatore, proveniente da un altro comune, definire via Limiti come La via dell’amore. Da molti, ho appreso, che è identificata come la meta di coppie in cerca di bellezza per potersi ritrovare, il punto di incontri adatti a produrre attese. Ed è in questo modo che entra in scena la narrazione, quella più romantica, forse anche quella maggiormente delicata e capace di aprire molte porte dell’animo umano.
Il nostro Marciano De Leo nel 1805 scriveva: “Mi misi a passeggiare fuori dalle mura per il luogo detto i Limiti che formano quasi un largo da loggia intorno al paese e gode del più bello esterno orizzonte di quanti ho veduto”.
E poi, sulla nostra balconata, annoveriamo la prestigiosa presenza del filosofo irlandese George Berkeley e dello scrittore inglese Edward Lear.
Ed ancora la significativa presenza del genovese Osvaldo Sanini, poeta, letterato e uomo di grandi passioni civili che così coglieva, negli anni ’50 del secolo scorso, la bellezza del luogo: “Quassù l’aurora sparge le sue prime rose e il tramonto l’ultime diffonde: intorno apronsi valli ampie e come l’onde giganti s’accavallano altre cime…”.
Negli scorsi anni, le diverse Amministrazioni, meritoriamente, hanno voluto ricordare queste prestigiose presenze lungo la nostra passeggiata preferita, un piccolo segno, certo, ma l’inizio di un percorso che ha bisogno di tante voci, tante lingue – diverse, discordi, distanti – ma ciascuna, a suo modo, necessaria.
Da domani dovremmo essere in grado di aprire i nostri orizzonti a nuovi protagonisti della cultura per dimostrare di aver imparato la lezione e di essere pronti a guardare lontano, perché via Limiti è, in definitiva, la metafora di ciascun frigentino.
Ed allora, da parte mia e dell’intera Amministrazione Comunale, grazie a chi ha ideato e/o contribuito alla realizzazione di questa bellissima iniziativa editoriale che sicuramente sarà “L’eco…” della nostra comunità.
Buon lavoro a tutti voi!

*Sindaco di Frigento

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