Frigento tra storia e preistoria. Il FriMact

di Mayra De Mastro 

Milena Saponara, archeologa specializzata in archeologia preistorica, si occupa di archeologia preventiva, archeologia di emergenza e in generale archeologia da campo; impegnata anche nella valorizzazione e divulgazione delle scoperte archeologiche è diventata direttrice del FriMact (museo civico di Frigento) in seguito alla scoperta di importanti siti in agro del Comune di Frigento, di epoca pre-protostorica ed epoca romana, che ha scavato personalmente con l’aiuto degli associati e collaboratori dello Studio Associato Sorita di cui è socia fondatrice.
Ringraziando Milena per la sua disponibilità, vi racconto cosa ci siamo dette durante l’intervista.
La sezione archeologica del museo civico di Frigento è stata inaugurata nel 2015, con una mostra intitolata “Racconti di grano nel vento”. Il FriMact dispone di una sala didattica che coinvolge anche i bambini; un aspetto che lo rende diverso dai classici musei, poiché cerca di coinvolgere il più possibile il pubblico. Proprio affinché si riuscisse a comunicare e far arrivare il museo a tutti, la scorsa estate sono stati creati dei laboratori per bambini, che si basano sui ritrovamenti effettuati nell’agro del comune di Frigento durante i lavori per la costruzione della Lioni-Grottaminarda. Sono state ritrovate le cucine delle ville romane (in una delle quali è addirittura stata trovata una vera e propria piastra di cottura!) e un insediamento protostorico dell’età eneolitica (circa 5000 anni fa) con annessa necropoli. Unendo questi ritrovamenti, i laboratori sono stati effettuati proprio seguendo il percorso del fuoco e del cibo. Per quanto riguarda la trasformazione degli elementi naturali attraverso il fuoco, sono stati creati dei modellini della capanna protostorica e costruiti dei vasi in ceramica seguendo le tecniche antiche. Tutti i pezzi sono stati successivamente cotti in dei forni costruiti anch’essi a mano durante il laboratorio. Per quanto riguarda il cibo, c’è stata una giornata dedicata alla preparazione della conserva di mela presso la cooperativa Terra Mater. Infine c’è stata un’illustrazione per gli adulti (per mostrare loro i progetti) conclusa con una caccia al tesoro dedicata ai più piccoli. Nonostante Frigento sia un piccolo paese, c’è stato un riscontro positivo da parte dei cittadini, che si sono mostrati interessati ai beni culturali e va sottolineato che dopo il periodo di lockdown, inaspettatamente, c’è stata ancora più partecipazione, nonostante non tutti i frigentini siano ancora a conoscenza del museo. Per questo motivo l’amministrazione ha deciso di mettere a capo un direttore, per divulgare e mettere l’accento sulle nostre radici. Il museo purtroppo ad oggi non ha ancora l’interesse regionale, quindi l’entrata è senza biglietto, di conseguenza non si hanno risorse autonome. Così facendo non ci sarà mai la possibilità di far arrivare la cultura frigentina altrove. Per questo motivo c’è un progetto di ampliamento per il museo archeologico, con l’allestimento di altre due sale, una dedicata alla preistoria, una all’età storica. Più attrazioni ci sono, più partecipazione c’è da parte del paese, più c’è la possibilità di ampliare i fondi del museo, che resta aperto tutti i giorni, dalle 9.30 alle 12.30 la mattina e dalle 16.30 alle 18.30 il pomeriggio.
Il museo di Frigento è una grande risorsa per la nostra piccola realtà, ma purtroppo non è ancora conosciuto da tutti. Informatevi e diffondete affinché si arrivi ad una completa consapevolezza della ricchezza del nostro paese.

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