a cura di Zahira Francesca Calò (11 anni)
La parola Limiti, derivata dal latino “limites”, induce a pensare ad un’antica linea di fortificazione e di difesa (Giovanniello, V.).
Questo è il nome della strada chiusa al traffico che delimita il centro storico di Frigento, dove bambini e ragazzi giocano in libertà e persone passeggiano spensierate ammirando il panorama.
All’ingresso del percorso pedonale troviamo la citazione del canonico frigentino, Marciano De Leo, del 1817 “Mi misi a passeggiare fuori dalle mura per il luogo detto Limiti che forma quasi un largo da loggia intorno al paese e gode del più bello esterno orizzonte di quanti ho veduti”. Infatti da questa strada è possibile vedere un panorama molto ampio, che abbraccia cinque regioni: Abruzzo, Campania, Molise, Puglia e Basilicata.
Lungo il percorso, di circa 700 metri, è possibile affacciarsi ai diversi orizzonti da ben 4 loggiate libere dagli alberi:
Orizzonte del Taburno a ovest: è possibile osservare l’ Abruzzo, la Campania e il Molise e i monti della Majella, il Vesuvio, il Taburno-Camposauro e il Matese;
Orizzonte Majella a nord: è possibile osservare la Daunia, una parte della Puglia, la Majella (l’Abruzzo), la Campania e il Molise;
Balcone Berkeley a nord est: da cui, probabilmente, si vede l’orizzonte più ampio. Questo orizzonte è intitolato al filosofo Berkeley perché visitò Frigento nel 1717 circa affermando nel suo “DIARIO DI VIAGGIO IN ITALIA” (1717-1718):..”Tutta la strada da Grottaminarda a Frigento è in salita. Arbusti e grano. Ampie vedute di dolci colline a destra, grandi boschi di querce su un pendio a destra. Sulle colline grandi campi, felci, grano, querce. Una valle profonda ricca di alberi a sinistra, un’altra valle a destra. Fave, grano. Querce sparse tutt’intorno. Una sconfinata vista dinnanzi a noi, colline in parte alberate, in parte spoglie, città in cima alle colline, belle vallate, un’elegante confusione di elementi”;
Orizzonte Mefite a est: è possibile osservare la Basilicata,la Puglia,la Campania e il complesso dei Monti Picentini.
In alcuni giorni dell’anno la nebbia si posa, facendo emergere solo colline e montagne. Il paesaggio che è visibile in questi momenti è molto caratteristico infatti sembra di vedere il mare con tante isole e penisole.
Lungo il percorso ci sono grandi platani e sotto i Limiti ci sono dei percorsi naturalistici che scendono nei boschi dove crescono ortiche, ginestre, orchidee, noccioli e aceri e dove vivono cinghiali, upupe, picchi, volpi, pipistrelli, faine, tassi, ricci, topi, vipere e bisce.
Sopra i Limiti c’è la cosiddetta Terrazza Limiti dove sono stati ritrovati resti fossili: denti di ippopotamo, zebra di Otranto, Homo Sapiens di Frigento e Homo Erectus Heidelbergensis di Frigento, che rimandano alla lontana Era Glaciale e al Paleolitico.
Nelle belle giornate, quando entra un bel sole dalla finestra, i bambini come me si svegliano felici pensando di poter andare a giocare ai Limiti. Qui, loro, possono giocare liberamente perché non passano le auto e sono liberi di creare nuovi giochi divertenti; sarebbe bello, però, avere tanti giochi in più, altalene, scivoli, giostrine e qualche percorso avventura per arrampicarsi su qualche albero dove trovare una casetta.
Inoltre, visto che c’è tanta natura, sarebbe bello andare in giro su un pony.