di Giulia Pascucci (11 anni)
Ormai l’adozione dei cani è molto frequente, poiché sono i migliori amici dell’uomo; per me sono gli amici a cui puoi dire tutto, passarci il tempo giocandoci insieme. Per questo non ritengo giusto abbandonarli per strada solo per godersi una vacanza a cinque stelle. Piuttosto cerchiamo luoghi dove farli stare oppure portiamoli in luoghi dove sono ammessi. Se ti senti solo e vuoi un amico con cui passare il tempo si può ricorrere all’adozione, però pensaci prima di prendere un animale, perché se tenendolo in casa ti rendi conto che non è facile da gestire, probabilmente lo abbandonerai; allora invece di lasciarlo da solo, cerca un luogo consono che possa trattare bene il tuo animale, come un canile, oppure posta un annuncio per farlo adottare.
Oggi ho intervistato Renata, che da tantissimi anni si prende cura dei cani, facendo di questa attività la sua passione e la sua missione.
Giulia: Da quanti anni ti prendi cura dei cani?
Renata: Ho iniziato circa quindici anni fa. Un giorno vidi dei cuccioli per strada e mi venne in mente quando ero bambina e mio padre mi fece vedere in un fosso che c’erano delle ossa, e mi disse che erano ossa di cuccioli di cane morti sicuramente di fame. Così presi quei cuccioli con me e da allora non ho più smesso: grandi, piccoli, malati, di tutte le maniere. E molti li tolgo ai padroni che li maltrattano. Ho sacrificato la mia vita perché con loro sono impegnata ventiquattr’ore su ventiquattro e non li lascio mai da soli. Ma da me vivono diversamente che in canile. Io li tengo tutti insieme e tutti in libertà. Per me non esistono box e catene. Ho dato centinaia di cani in adozione. Quelli che non riesco a dare in adozione restano qui con me.
Giulia: I cani nel canile stanno bene o sentono il bisogno di qualcuno?
Renata: No, i cani nei canili non stanno bene, perché vivono da soli nei box e non hanno né la possibilità di uscire, né di vedere persone.
Giulia: I cani vengono lasciati liberi tipo passeggiate all’aperto o restano sempre chiusi?
Renata: No, appunto come dicevo. Nei canili qui al sud assolutamente no, sempre chiusi nei box. Mentre al nord c’è un’altra cultura, e anche quelli nei canili vengono trattati meglio. Ma lì ci sono tante persone che fanno volontariato e vanno a portarli a fare le passeggiate.
Giulia: I cani che avete sono stati tutti abbandonati?
Renata: I cani che ho io sono la maggior parte abbandonati, poi ci sono le rinunce di proprietà (quelli che prendono un cane e poi non lo vogliono più tenere). Ci sono le tante cucciolate anche casalinghe, perché qui da noi non c’è la mentalità della sterilizzazione. Per i canili invece funziona diversamente: il comune convenzionato chiama l’accalappiacani e li fa portare in canile e il comune paga una somma al giorno per ogni cane. Per questo i canili (anche se non tutti) sono restii a darli in adozione, solo per una questione di guadagno e non per il benessere del cane.
Giulia: Come si adottano i cani? Online o di persona?
Renata: Appunto nei canili va fatta richiesta, ma finché te ne fanno adottare uno, ci passa del tempo. Per me è diverso. Le mie adozioni sono per lo più al nord Italia. Di solito funziona così: io faccio i post sui social per presentare i cani che sono in adozione. Quando arrivano le richieste, le valuto con un questionario che mando online alla persona interessata all’adozione. Una volta individuata quale persona è la migliore per quel cane, cerco un volontario del posto. Ad esempio se è una richiesta da Milano, una volontaria/un volontario di Milano va a casa della persona per conoscerla e vedere se è tutto in sicurezza. Arrivato l’ok, procedo. Il cane parte per la sua nuova casa con la staffetta (un furgone adibito per trasportare cani) con regolare microchip e con tutte le vaccinazioni fatte. La persona che lo adotta paga il viaggio e se vuole dà un’offerta alla volontaria che accudiva il cane. Dopo 15 giorni dall’adozione, se è tutto ok, io procedo con il passaggio di proprietà al nuovo adottante.
Grazie mille Renata per questa bella intervista. Ecco a voi due foto (nella prima c’è un cane abbandonato, nella seconda lo stesso cane dopo aver ricevuto le cure).
Trattiamo bene i nostri amici a quattro zampe e non pensiamo solo a noi stessi.