Una tradizione di spicco per Frigento. Le cappelle

di Cristina Martone

Il 31 maggio, da secoli, si svolge a Frigento la processione della Madonna del Carmine. Questa è la processione più sentita, alla quale partecipa tutta la comunità. Fino agli anni Settanta moltissime persone che abitavano nelle contrade raggiungevano il paese a piedi, intonando antiche melodie dialettali in onore della Madonna. I vari gruppi facevano a gara per far sentire i loro cori. Per la circostanza, molte famiglie allestivano delle cappelline con statue della Vergine e fiori, come ancora oggi si fa per il Corpus Domini.

Le cappelle, come detto in precedenza, sono dedicate alla Madonna del Carmine, molto venerata soprattutto dai contadini di Frigento, perché da sempre la Madonna benedice il lavoro dei campi e molti invocano la protezione della Vergine sul raccolto. Per questo motivo, prima della processione sono messi nella mano destra della Madonna una spiga di grano verde, un tralcio di vite e un germoglio di ulivo.

I personaggi principali delle cappelle sono i bambini, scelti a rotazione fra quelli che frequentano il catechismo. Però, partecipano anche tutti i bambini della scuola materna ed elementare.
La partecipazione dei bambini fu ideata dalla professoressa Maria Domenica Schettino, così le cappelle divennero viventi e non più statiche. Questo, perché i bambini donano più serietà e bellezza alle cappelle e fu proprio la signora Schettino ad affermare che: “I bambini sono molto più seri degli adulti”.

Le cappelle sono allestite nei portoni storici e più grandi del centro ed ogni anno ripropongono o scene della vita della Madonna, o dei santuari e delle apparizioni più famose. Il tema varia, ma ha sempre ad oggetto il culto della Madonna. Non vari, invece, il numero delle cappelle: sono sempre dieci.
Ogni cappella diviene un quadro vivente, animato dai vari personaggi a cui viene affidato un ruolo.
Ad esempio, se si deve rappresentare la natività di Gesù, una bambina fa la Madonna, un bambino San Giuseppe e altri, invece, interpretano i ruoli dei Re Magi, degli angeli, dei pastorelli ecc.
La scenografia è curata quasi sempre dai proprietari dei portoni, rendendo tutto magnifico e facendoci fare un salto nel passato.
Questa tradizione trentennale continua, facendo ogni volta illuminare gli occhi delle persone che guardano le cappelle per la prima volta e anche di chi già le ha viste.

Piccola curiosità: questa è l’unica processione che attraversa via Panoramica Limiti.

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