del Vice Console del TCI Dino Giovino
L’Irpinia è una regione sconosciuta ai più ma conserva una varietà unica di paesaggi, storia, tradizioni e cultura. A volte bastano pochi chilometri per cambiare orizzonte e dialetto. Così mi sono lasciato alle spalle una serata sulle coste del basso Lazio per immergermi nei paesi antichi, aggrappati sulle colline scoscese, della terra natia fino all’alta Frigento per la tappa con il Touring Club Italiano – Club di Territorio Paesi d’Irpinia. Una piacevole sorpresa ritrovare un suggestivo centro storico, ricco di musei e istituzioni, circondato da un panorama illimitato su una vastissima area regionale. Frigento è una terra che ha fatto tesoro del suo passato, come obiettivo da tutelare per le generazioni future.
La visita si è svolta con la collaborazione della Pro Loco (nella persona del Presidente Antonio Pascucci) e dell’accompagnatore turistico Francesco Di Sibio e, dopo il saluto caloroso del sindaco Carmine Ciullo, ha preso avvio dalla Casa della Cultura, dove è ubicata la Civica Raccolta d’arte Pina Famiglietti (ben collocata nel palazzo che ha visto i natali della gloria locale Marciano De Leo). Nello stesso edificio è ospitato il piccolo museo archeologico che, visitato con la sapiente guida della direttrice d.ssa Milena Saponara, testimonia la lunga storia della località e il suo denso patrimonio archeologico.
Da qui ci si immerge in un dedalo di caratteristiche stradine lastricate sulle quali si affacciano case colorate e balconi fioriti. Con pochi passi si raggiungono la bella cattedrale (l’interno è davvero molto ricco di opere) e l’area archeologica delle cisterne romane tra palazzi di antico retaggio. Un piacere per gli occhi, poi, la passeggiata panoramica ai Limiti. Qui dimenticatevi il caldo afoso delle aree metropolitane e lasciatevi cullare da ogni sorta di vento sulla splendida vista delle colline irpine.
Tutto è andato ad incrementare quella sensazione diffusa di accoglienza, gentilezza e cordialità che ha conquistato i presenti. Non ci siamo dimenticati delle produzioni d’eccellenza, dal momento che Irpinia è sinonimo di legami con la terra e dei sapori di un tempo. Nel pomeriggio ci hanno raggiunto i 6 ragazzi che frequentano l’Erasmus a Frigento, provenienti dalle università spagnole e olandesi nell’ambito del progetto KiNESIS, coordinati dalla prof. Johanna Monti. Così, tutti insieme, abbiamo scoperto le aziende di Giuseppe Flammia (ambiente rustico e informale da vera masseria di un tempo passato) e Preta Kiana (di Michele Genua; guida di una bella escursione tra greggi e panorami), terminando il tour nella Cooperativa Sociale Terra Mater (di Patrick Salerno; eccellenti abbinamenti), assaporando i gustosi formaggi e le conserve. Devo precisare che il Carmasciano è il vero Re dell’area e, prodotto di punta di pecore autoctone, merita tutta l’aura della sua leggenda.
Basta un attimo per rendersi conto che qui le campagne sono vaste e silenti. Ci si arrampica su strade rurali per godere di paesaggi indimenticabili tra macchie boscose, pascoli e grano così diffuso da far impallidire i campi elisi della scena finale del “Gladiatore” (con tutto il rispetto per la Val d’Orcia). In un attimo lo sguardo è rapito dalle masserie (alcune con torre colombaia) che scandiscono le colline fino alla suggestiva e antica Preta re lo Piesco, già chiesa fortificata di S. Angelo al Pesco e alla magia delle mefitelle cosi come per ricordare che qui nei pressi c’era una delle porte degli Inferi.
Credo che ci rivedremo presto, dal momento che il paese rappresenta un’ottima base per chi desidera visitare queste terre d’Irpinia. Ciao Frigento, alla prossima!