I matrimoni di una volta

di Serena Famiglietti (11 anni)

Il matrimonio di una volta era totalmente diverso da quello di oggi. Per organizzare un matrimonio oggi bisogna farlo molto tempo prima della data scelta; non solo, ma è necessario compiere molti altri passi verso il fatidico “sì” da scambiarsi sull’altare. Intorno ai matrimoni “moderni” si è creata una vera e propria industria che muove moltissimi soldi e fa lavorare tantissime persone.  I fidanzati, infatti, devono scegliere molto tempo prima la “location” dove festeggiare il loro matrimonio, poi si devono occupare della scelta degli abiti, degli invitati, dei testimoni di nozze, dei mobili della casa, del fotografo, del viaggio di nozze, ecc. ecc.

Invece, agli inizi del 1900 ci si sposava solo se la mamma dello sposo era d’accordo e, solo allora, lo sposo poteva andare a chiedere la mano della sposa, insieme con la sua famiglia. Se questa avesse accettato, i genitori dei coniugi si sarebbero riuniti per discutere della dote che i genitori dello sposo e della sposa davano alla famiglia che si stava per creare. Nella dote ci potevano essere diversi beni, come i terreni da coltivare, le case, i corredi, attrezzature, ecc.

Quando arrivava il fatidico giorno, la sposa non indossava il classico abito bianco sfarzoso, ma un abito semplice creato e cucito dalla sarta di famiglia e, per andare in chiesa, non si faceva trasportare da una macchina lussuosa, ma andava a piedi. Nella passeggiata verso la chiesa la sposa andava avanti accompagnata dal padre, a seguire i parenti della sposa e dietro i parenti dello sposo. Arrivati in chiesa si faceva la cerimonia religiosa con la chiesa addobbata in modo molto semplice, solo con qualche fiore. 

Finito il rito religioso si dirigevano verso casa per il banchetto nunziale, ovviamente a piedi, con la sposa e lo sposo avanti seguiti dai parenti dello sposo e poi dai parenti dalla sposa (questo a simboleggiare il passaggio della sposa nella famiglia dello sposo). 

In quanto al cibo, non si andava al ristorante, ma si allestiva una grande tavola a casa degli sposi e i piatti erano cucinati in casa, magari con l’aiuto di qualche vicino e qualche parente che si occupava di cucinare per tutti. Venivano serviti piatti della tradizione contadina, semplici e genuini. Si trascorreva così una giornata in allegria mangiando e ballando balli popolari. 

Per la musica non c’era la SIAE oppure il gruppo “famoso” ma qualche persona che amava cantare e suonare l’organetto che accompagnava la giornata.

Alcune volte accadeva che le famiglie non erano d’accordo con il fidanzato o la fidanzata scelta, così i futuri sposi per contrarre matrimonio erano costretti alla “fuitina”. In questi casi, infatti, i giovani fidanzati organizzavano una fuga d’amore di nascosto e spesso contraevano matrimonio prima di tornare nel paese, senza organizzare banchetti ma facendo solo la cerimonia in chiesa. 

Beh, che dire, tanti anni fa organizzare un matrimonio era sicuramente più semplice e meno dispendioso e il parere della famiglia era fondamentale, oggi mi sembra tutto più “apparenza” e il ruolo della famiglia sembra passato in secondo piano.

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