Frigento, uno dei Borghi più belli d’Italia

di Francesco Di Sibio

L’annuncio

Il 9 novembre l’Associazione dei Borghi più belli d’Italia ha annunciato i sette nuovi borghi ammessi a far parte del club: Frigento (Av), Maccagno Imperiale (Va), Badalucco (Im), Monteprandone (Ap), Giano dell’Umbria (Pg), Palena (Ch), Agira (En). Con queste nuove adesioni il numero dei borghi associati sale a trecentosessantuno; di questi, sette costituiscono la pattuglia irpina: Frigento, Gesualdo, Monteverde, Nusco, Savignano Irpino, Summonte, Zungoli.

Il lungo iter

Questo risultato non nasce dal nulla, ma da un lungo lavoro preparatorio e scandito da passaggi ben precisi. Infatti, nel febbraio 2019 l’Amministrazione guidata da Carmine Ciullo emanò una delibera di Giunta per ratificare la richiesta di adesione. Dopo una lunga attesa, amplificata anche dal fermo per la pandemia da Covid, solo nello scorso mese di ottobre, nei giorni 6 e 7, c’è stata la visita dell’esperto, nello specifico Antonio Luna, uno dei quattro membri del comitato scientifico dell’Associazione.

In quella visita, l’esperto ha preso visione in maniera diretta del paese, delle sue caratteristiche e di tutto quanto è previsto dalla severa pratica di ammissione.

Per la verità, anche dopo la visita si sono prodotti ulteriori documenti di approfondimento riguardo a specifiche richieste tecniche e informazioni fino al 25 ottobre.

I parametri

La visita e la documentazione prodotta servono a certificare che il borgo candidato superi i settantadue parametri d’ammissione. La rigidità della selezione è una garanzia nei confronti dei visitatori italiani e stranieri e un incentivo a migliorare il borgo in termini di conservazione, rispetto alla qualità della vita per i residenti e nel sistema di accoglienza per i turisti.

Attualmente sono un migliaio circa i borghi che hanno fatto richiesta formale di adesione e attendono di ultimare l’iter.

Il riconoscimento

Alla luce di tutto questo, che Frigento sia entrato nel novero di coloro che possono fregiarsi del titolo di uno dei Borghi più belli d’Italia, è davvero un riconoscimento importante, ma non è un premio.

È bene sapere che si tratta di aderire a un’associazione di enti comunali, che ha organi statutari: assemblea, consiglio direttivo e presidente. Ogni comune membro, quindi, partecipa all’assemblea dei soci.

Ogni anno è prevista una quota associativa che va versata, pena l’esclusione.

Perché aderire?

Cosa può dare, allora, l’adesione a un’associazione del genere?

Qualcuno potrebbe legittimamente porsi questa domanda, visti anche l’attesa, la procedura complessa…

La risposta che mi sento di dare è che il club dei Borghi più belli d’Italia è l’associazione principale, tra le varie presenti, che riguardano i centri d’eccellenza più piccoli della nostra penisola.

Mettersi insieme ad altri comuni significa sempre uscire dalla propria zona di conforto, confrontarsi, scambiarsi buone pratiche su temi comuni, intraprendere azioni per superare problemi condivisi, contribuire al mantenimento delle caratteristiche architettoniche peculiari del centro storico…

Nel caso specifico, i Borghi più belli d’Italia hanno una visibilità molto elevata nella promozione turistica e paesi come Frigento, che credono fermamente di poter giocare un ruolo in questo ambito, non possono permettersi di poter operare in questa immensa prateria da soli.

La vicinanza geografica con Gesualdo, altro borgo membro dell’associazione da qualche anno, aumenta inoltre l’attrattività di questo lembo d’Irpinia.

L’impegno futuro

Tutto questo non è affatto automatico. Da ora in avanti Frigento sarà sotto la lente d’ingrandimento dell’Associazione: avrà dei parametri da rispettare e standard da raggiungere, potrà godere dei privilegi riservati agli associati, ma dovrà entrare nell’ottica che l’immobilismo non porta a nulla. Insomma, è un’occasione d’oro, ma va giocata per intero. La cosa bella, a mio parere, è che a ogni cittadino è data la possibilità di collaborare per creare un clima migliore per l’offerta turistica, anche solo mantenendo vivo il tessuto sociale e tenendo attive le tradizioni culinarie, storiche e sociali che tanto sono richieste oggi.

La sfida

Da oggi parte una nuova sfida. Chiunque può sentirsi coinvolto e protagonista. Sta a noi dimostrare di aver capito la lezione. L’alternativa è languire in un immobilismo stanco e senza prospettive. A ciascuno di noi la scelta.

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